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Come è nato tutto quanto? Le vere motivazioni alla base dell’InnerSight Project.

 

 

Per quanta immaginazione possiate avere, difficilmente sarete in grado di cogliere la sorgente da cui il progetto InnerSight ha preso vita. La valutazione e le informazioni relative ai bivacchi via web infatti non erano presenti all’interno dei nostri piani. Quando io e la mia compagna decidemmo di intraprendere, accompagnati dai nostri fidi cani, il “Viaggio” nomadico attraverso le nostre montagne, le Alpi, ed eventualmente finire per vivere, con il dovuto rispetto verso le stesse, auto-sostentandoci.

Ma perchè partire? cosa ci ha realmente spinto a prendere una decisione simile? Certo, abbiamo sempre avuto entrambi un forte legame con la natura ed un’avversione per i sistemi sociali con tutte le conseguenze del caso, come molte altre persone tra i nostri conoscenti e non…ma partire per eventualmente andare a vivere nei monti unicamente per un’attitudine? Forse anche no.

Di fatto, il motivo che ci ha fatti preparare a livello tecnico e fisico, che ci ha fatto studiare, imparare e fare pratica con ogni genere di tecnica di sopravvivenza, che ci ha fatto memorizzare centinaia di piante e arbusti di ogni genere nel corso di un anno, è legato ad una necessità.

La necessità di lanciare un segnale.

Stiamo parlando del 2012, l’anno in cui la Crisi ,che ha letteralmente investito l’Italia (e non solo) , ha mietuto un incredibile numero di vittime, con un tasso di disoccupazione fuori dal comune, un governo instabile ed un abbattimento del potere d’acquisto con conseguente innalzamento dello stato di povertà..il tutto avvenuto troppo velocemente per permettere a molte persone di preparare delle contromisure adeguate. Chiunque abbia vissuto questo periodo, per altro non ancora terminato, di certo sa di cosa sto parlando. E di certo tra i suoi conoscenti vi è qualcuno che  ha perso il lavoro o nei casi peggiori perso addirittura la casa o la possibilità di mettere il pane in tavola per la propria famiglia. O per debolezza e disperazione, persino la vita.

Vedere questo genere di situazione ed in parte provarlo sulle nostre spalle ci spinse a sviluppare quella necessità da me citata poc’anzi. Il segnale da mandare, ciò che noi volevamo comunicare per l’appunto, era SI di non arrendersi a ciò che stava e sta accadendo, di combatterlo il più possibile con i mezzi a disposizione ma soprattutto di adattarsi per sopravvivere.

Adattarsi.

E non vi è disciplina al mondo più praticata dall’essere umano dell’adattamento. Lo abbiamo sempre fatto.

Quindi, con l’aiuto di un caro amico e compagno di una vita ,che tutt’ora ci aiuta nello sviluppo di questo progetto, decidemmo di preparare una linea di semi sopravvivenza naturale quasi a costo 0 che fosse in grado di comunicare qualcosa di molto semplice.. Ovvero che non si raggiunge mai il capolinea e che se la situazione diviene insostenibile basta utilizzare gli strumenti giusti per limitare i danni e capovolgere il tutto a proprio vantaggio. Con una buona dose di coraggio e preparazione ovviamente, mezzi di fortuna ed un periodo di studio adeguato in poco più di 8 mesi fummo pronti ad iniziare questa avventura nomadica in grado di portare Me, la mia compagna e i nostri 2 Cani Anubi e Lamiah attraverso quel patrimonio naturalistico che è la catena montuosa delle Alpi e limitrofi. Lontano da affitti in continuo aumento, bollette di ogni genere piene di disservizi al limite del truffaldino, una vita di caos smog e cibo non particolarmente salutare e con un budget veramente limitato (2000 euro per 1 anno per 2 umani e 2 cani) abbiamo iniziato la nostra nuova vita, viaggiando di bivacco in bivacco, di rifugio in rifugio e addirittura di rovina in rovina facendo, in puro allineamento con lo spirito della montagna, manutenzione dei sentieri e dei rifugi, nutrendoci di ciò che eravamo in grado di ottenere dalla natura e , occasionalmente, barattando e conducendo piccole spese mirate solitamente all’acquisto di legumi riso e cereali vari, nei paesini di 30-40 anime che popolano alcune delle zone più belle delle nostre regioni.

Una volta realizzato, non senza una certa soddisfazione, che il nostro stile di vita stava funzionando abbiamo cercato di pensare come poter trasmettere questo genere di informazioni, eventualmente per permettere ad altri di intraprendere questo viaggio, di mettersi alla prova e di riscoprire quel contatto con la natura che per troppo tempo il sistema e la vita caotica di città ci hanno negato fino a renderci schiavi delle comodità. Decidemmo quindi di comune accordo che l’unica tecnologia non low-cost che avremmo portato con noi sarebbe stata una fotocamera (per altro molto modesta ma funzionale) con relativa scheda di memoria per poter ovviare a quella serie di difficoltà che potrebbero demoralizzare prima ancora di tentare..ovvero la mancanza di conoscenza e di informazioni dettagliate sui punti d’appoggio sparsi qua e la in un territorio veramente vasto (per altro molto debole, non aggiornata e vaga in rete al momento).

Grazie all’aiuto di inestimabili amici e compagni come punto d’appoggio sociale e di numerose altre persone che, una volta a conoscenza del progetto, hanno cercato di fare il possibile per aiutarci, abbiamo iniziato a viaggiare con una finalità in più, cioè quella di raccogliere più materiale e informazioni possibili per poi riportarli 1 volta al mese per 1 settimana in società, il tempo necessario per poterli mettere online, visibili per chiunque necessiti di usufruirne.

Con la speranza che ogni persona che leggerà i nostri racconti, visionerà i nostri filmati e guarderà le nostre foto, sia in grado di ricordarsi che siamo tutti quanti legati indissolubilmente non alle città, mere creazioni del nostro ego ma bensì alla Natura che ci è nel contempo desco e rifugio….e che non è mai troppo tardi per ritornare a Casa.

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